L’accelerazione lineare rappresenta caratteristica significativa della circolazione di un treno, in relazione alle massime Velocità commerciali (V.) e quindi sfruttamento della capacità della linea, in particolare per certi tipi di traffico. Nel caso del percorso in curva, si definiscono limiti di accelerazione radiale residua o cosiddetta “non compensata” (dalla sopraelevazione del binario), per ciascun Rango (V.) di velocità – A, B, C e P – rispettivamente pari a 0,6 – 0,8 – 1 – 1,8 m/s2, essenzialmente imposti dal confort di marcia. Il Rango P si riferisce a treni tipo “Pendolino” aventi cassa ad assetto variabile.
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