Cassa di manovra applicata al Deviatoio (V.) che ne permette la manovra a distanza in maniera elettrica. Nella tipologia più usuale è composta da una cassa di ghisa fissata, parallelamente al Telaio degli aghi (V.), a due zatteroni rigidamente vincolati ai contraghi e munita di un coperchio asportabile, fissato con apposita chiave; dal lato del binario escono quattro tiranti, due di manovra e due di controllo, collegati all’estremità degli aghi. Ha un motore elettrico, ubicato al centro della cassa, a corrente continua con eccitazione in serie, dotato di due avvolgimenti di eccitazione distinti, avvolti in senso opposto l’uno all’altro. Il motore è quindi in grado di ruotare nell’uno e nell’altro verso, a seconda dell’avvolgimento che viene alimentato, rendendo possibili le due manovre dello scambio, dalla posizione di corretto tracciato (normale) a quella di deviata (rovescio) e viceversa. Comprende altre parti fondamentali: gli organi di trasmissione, che trasformano il moto rotatorio del motore in moto di traslazione per azionare, per mezzo di tiranti di manovra, il telaio degli aghi; gli organi di fermascambiatura che, per mezzo di un meccanismo trasversale, bloccano i tiranti di manovra, e quindi il telaio degli aghi al quale sono collegati (ciò avviene una volta completata la manovra in modo che lo stesso telaio non possa subire spostamenti a causa degli scuotimenti creati dal passaggio dei treni); gli organi di controllo che, collegati agli aghi per mezzo di tiranti di controllo, chiudono degli appositi contatti quando gli aghi del telaio hanno raggiunto la loro esatta posizione finale (inoltre hanno la funzione di contatti di fine corsa, per l’alimentazione del motore); il dispositivo di frizione, che ha lo scopo di evitare i danni se, per un caso qualsiasi, il telaio degli aghi non raggiunge la posizione finale (in tal caso, non può intervenire il controllo, per cui viene a mancare l’azione di fine corsa e il motore resta a lungo alimentato e bloccato fino a quando non intervengono i relativi interruttori di protezione). Le diverse tipologie delle casse di manovra si riferiscono ai diversi impieghi: per Armamento (V.) leggero e pesante; per Tangente (V.) bassa e alta; per Fermascambiatura (V.) interna ed esterna; per velocità massima sul deviatoio e sul corretto tracciato; per Tallonabilità (V.). Principali casse di manovra in uso: L63, L88, L90, FS55-FS55R e P64 per armamento leggero; P80, P75, SM92, SE92, S01, S02 e S03 per armamento pesante. V. le singole voci.
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