Nella circolazione ferroviaria, gli eventi indesiderati che accadono a treni, linee, stazioni, passaggi a livello e qualsiasi altra entità pertinente con l’esercizio, e causano danni a persone o cose o all’ambiente. Si possono distinguere in incidenti “tipici” e “atipici”. Gli incidenti tipici avvengono per responsabilità delle ferrovie o di terzi, sono direttamente connessi con la circolazione ferroviaria (collisioni, svii, investimenti, atti vandalici, lanci di sassi, ecc.) e hanno come conseguenze danni a persone e all’infrastruttura, nonché interruzioni della circolazione; sono classificabili in tre famiglie: incidenti ai treni, incidenti in manovra e incidenti ai passaggi a livello; ogni famiglia, a sua volta, è suddivisibile per tipologie più specifiche (ad es. collisioni, deragliamenti, urti, ecc.); inoltre a seconda dei danni provocati sono suddivisi in: UIC, Lievi e Pericolati; in particolare si definiscono incidenti UIC quelli, riportati nell’omonima statistica, che hanno almeno una delle seguenti conseguenze: morti, feriti gravi, danni a cose superiori a venti milioni o interruzione della circolazione superiore alle sei ore. Gli incidenti atipici, classificabili solo UIC, riguardano solo le persone e sono dovuti al comportamento dei viaggiatori e di terzi (ad es. incauto attraversamento di linee e di PL, cadute durante salita e discesa da carrozze, cadute da rotabili in movimento, investimento di personale FS o di Ditte per inadeguata Protezione Cantieri, ecc.). Un’altra classificazione degli incidenti, che riguarda la valutazione più generale del rischio del sistema ferroviario, concerne il tipo di persone coinvolte: operatori ferroviari, operatori di altre imprese (connessi in particolare a lavori di manutenzione della linea), viaggiatori, altre persone che accedono alla sede ferroviaria (con comportamenti anomali o meno).
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