IoT. Internet delle cose (degli oggetti). Si riferisce alla possibilità di Internet di collegarsi al mondo delle cose elementari. Per cui gli oggetti di qualsiasi natura, piccoli o grandi che siano, si rendono riconoscibili alla Rete WEB (Internet), per poter comunicare dati di se stessi e ricevere dati da altri dispositivi. L’uso del concetto «Internet of things» (IoT) può essere generalizzato, poichè può essere trasposto dal WEB ad applicazioni aziendali, quando i dati dei singoli oggetti sono condivisi in una rete aziendale. Ad esempio nell’ambito delle applicazioni ferroviarie, potendo avere a disposizione una rete proprietaria, per esempio una Network of Railway Devices (NoRD) con protocollo di sicurezza standard (PVS), il concetto IoT generalizzato porta ad avere: intelligenza distribuita negli enti, connettività spinte, standardizzazione dei protocolli e delle funzioni. Questo deriva dalla necessità di avere sempre più informazioni in tempo reale relative ad un sistema, riguardo: la gestione, il monitoraggio, la manutenzione, l’economia di esercizio, fare comunicare gli Enti tra di loro. La realizzazioni di sistemi complessi ed estesi, come ERTMS e ACCM, richiede sempre più soluzioni innovative, altamente disponibili, in grado di fornire un grande numero di dati e nello stesso tempo in grado di diminuire il costo iniziale e le successive spese di manutenzione. Quindi occorre impiegare sempre più interfacce/dispositivi innovativi ed voluti in grado di fornire migliori caratteristiche rispetto le soluzioni tradizionali; ad esempio: maggiore affidabilità, maggiore disponibilità, maggiore sicurezza, maggiore manutenibilità, maggiore facilità di istallazione con riduzione considerevole di tempi e interfacce/dispositivi. Sono in uso il neologismo “iottizzare” e “fare IoT”, per indicare l’applicazione IoT sia in Internet sia generalizzata in un contesto aziendale
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