Organizzazione ferroviaria

A seguito della Direttiva 91/440 (V.), le strutture organizzative delle ferrovie europee si sono progressivamente avviate verso la separazione fra Gestore Infrastruttura (V.) e Imprese di trasporto (V.), realizzata attraverso varie forme e modelli aziendali. In particolare la citata Direttiva dispone in linea generale le missioni del gestore infrastruttura, finalizzate alla gestione della circolazione e allo sviluppo e manutenzione degli impianti fissi della rete. La struttura organizzativa dell’infrastruttura, nei vari paesi europei, presenta un modello relativamente standard, basato su una divisione generale e una organizzazione territoriale, spesso anche riferite nella normativa FS come «unità centrali» e «unità periferiche». La struttura centrale ha compiti di indirizzo generale, pianificazione, progettazione tecnico-normativa, ripartizione della capacità, coordinamento e controllo esercizio a livello nazionale, mentre nelle strutture territoriali si individuano, a diversi livelli organizzativi, unità direzionali, operative e di presidio delle diverse attività di esercizio, circolazione e manutenzione, nonché di supporto alla realizzazione degli investimenti. Si trovano in particolare, a detto livello dell’organizzazione FS, unità operative tradizionalmente definite come Reparto (V.) movimento, Reparto manutenzione infrastrutture e loro suddivisioni (Zone, Tronchi, V.). Inoltre nelle più moderne ferrovie europee il modello organizzativo del Gestore dell’infrastruttura si va evolvendo in accordo con gli sviluppi tecnologici e con l’introduzione dei sistemi di automazione su larga scala tipo SCC (V.). V. anche Struttura organizzativa.

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